CLASSIFICAZIONE
Il genere Testudo comprende 17 sottospecie, una di queste è Testudo graeca ibera. Il nome “ibera” si riferisce all’Iberia Caucasica ed era la denominazione usata dagli antichi Greci e dai Romani per indicare quella che oggi è la parte orientale e meridionale della Georgia.
AREALE D’ORIGINE E HABITAT
Testudo graeca ibera è distribuita in una larga regione che si estende dal sud-est della penisola Balcanica attraverso l’Asia Minore e nel Caucaso. E’ diffusa nella Grecia nord orientale, in Bulgaria, in Romania, in Turchia, in Iraq e in Iran. La si può incontrare anche in Kazakistan ed in Israele. In Italia la si può trovare in alcune zone della Liguria, della Toscana e del Lazio, esemplari scappati per la maggior parte delle volte da allevamenti.
Si sono ritrovati individui di questa sottospecie dalle pianure costiere fino ad altitudini di 1300 metri in Bulgaria e addirittura fino a 1700-2000 metri sul livello del mare nella Turchia orientale nei pressi del lago di Van.
Testudo graeca ibera vive in simpatria con Testudo hermanni boettgeri in Grecia, in Bulgaria ed in Turchia, conTestudo horsfieldii in Kazakistan e con Testudo kleinmanni in Israele.
Occupa svariati ambienti come gariga, dune sabbiose, altopiani rocciosi, campi coltivati e pre-deserti. Per lo più ambienti aridi o poco umidi.
MORFOLOGIA
Fa parte del gruppo Nordafricano delle Testudo graeca ed è la seconda specie più grande del genere Testudo riuscendo a raggiungere misure fra i 25 e i 35 cm.
Dato l’enorme areale si ha una varietà morfologica elevatissima nei vari esemplari di zone diverse.
Testudo graeca ibera può assumere colorazioni molto variabili, alcuni esemplari sono quasi completamente neri, mentre altri sono più chiari con toni marroncini o ocra. La colorazione dei piccoli appena nati o di esemplari giovani è comunque sempre più chiara di quella di individui più vecchi e ricorda la colorazione delle Testudo graeca graeca della Spagna meridionale.
Il carapace ha gli scuti bordati di nero sui tre lati tranne che alla base e con una macchia scura al centro; la colorazione di fondo varia da quella di esemplari molto chiari, gialli, tranne che per i bordi neri degli scuti e per la macchia centrale, a quella di esemplari molto scuri, nei quali l’unica macchia gialla è data dal bordo non scuro degli scuti.
Gli esemplari che vivono in habitat di montagna tendono ad essere più melanistici di quelli che vivono in habitat costieri, ad altitudini più basse e quindi più caldi.
Con la crescita il carapace assume una forma più ovale ed allungata e si sviluppa uno svasamento degli scuti marginali posteriori, simile al gonnellino caratteristico delle Testudo marginata. In esemplari molto vecchi questo svasamento si è notato anche negli scuti marginali anteriori.
In ibera il piastrone presenta macchie nere su fondo chiaro, sparse casualmente che a volte arrivano a coprire tutto il piastrone oscurando il fondo chiaro.
La testa è solitamente di colorazione grigia o nera e senza macchie di altro colore.
Sono presenti i due classici speroni cornei sui lati posteriori delle cosce (sono comunque più grandi di quelli delle altre Testudo graeca ed a volte con la punta ricurva dovuta alla grande crescita) ed è assente l’astuccio corneo all’apice della coda.
Caratteri distintivi di Testudo graeca ibera rispetto ad una graeca nordafricana sono la presenza nella prima placca vertebrale di contorni più dritti e le suture fra le placche femorali ed addominali del piastrone sono quasi rettilinee.
DIMORFISMO SESSUALE
Tra i due sessi si notano delle sostanziali differenze: I maschi sono più piccoli delle femmine e la loro coda risulta più lunga e grossa alla base. La parte posteriore delle femmine è molto articolata per facilitare la deposizione delle uova, mentre nel maschio è molto rigida. La coda del maschio è molto più sviluppata della femmina, quasi la stessa lunghezza delle zampe posteriori.
ABITUDINI
La Testudo g. ibera è la testuggine mediterranea più attiva essendo capace di prodezze strabilianti.
Può pattugliare indefessamente il recinto o giardino per cercare del cibo, una compagna o una via di fuga.
E’ una delle poche specie terrestri mediterranee che sembra stabilire con più facilità un rapporto confidenziale con gli esseri umani arrivando a seguire le persone per richiedere cibo od in casi estremi a mordicchiarne i piedi (specie in piena estate), la T. graeca graeca è l’esatto contrario.
Sembra inoltre la specie con la più spiccata predilezione per le proteine o per cibi inusuali per una tartaruga (chiocciole, crocchette, larve ecc.), esibisce una vasto range di preferenze alimentari.
Nel periodo degli amori che cade da fine Marzo a metà Maggio alcuni maschi in fregola possono letteralmente trottare dietro una femmina ed arrivare a violenze efferate (morsi, colpi di guscio) per accoppiarsi con esse.
A mio parere sono tra le più “sveglie” di tutto il genere Testudo.
Per queste ragioni consiglio di tenere separati i sessi per non far stressare eccessivamente la femmina e di riunire le coppie qualche ora ogni 2-3 giorni per consentire il corteggiamento e la copula, resta implicito il divieto di alloggiare due maschi insieme perché, grazie alla loro spinta territorialità, prima se le darebbero di santa ragione (molto pericoloso) e poi si stabilirebbe un maschio dominante ed un perdente.
Quest’ultimo condurrà una vita d’inferno in quanto si alimenterà meno, verrà scacciato dagli angoli preferiti e, cosa più grave, perderà l’stinto di accoppiarsi completamente perché in natura l’accoppiamento spetta al vincitore della contesa.
Se si ha un maschio in queste deprecabili condizioni non resta che costruirgli un recinto tutto suo e mantenerlo isolato (i maschi di molte specie animali quando vengono isolati in un proprio territorio divengono dei maschi dominanti) per riguadagnarlo ad una vita riproduttiva.
Per le femmine non ci sono grossi problemi e possono essere mantenute in piccoli gruppi senza problemi, si noterà una certa aggressività e tentativi di accoppiamenti” con altre femmine quando è il momento di deporre le uova e l’animale cerca un posto tranquillo per scavare, tale bizzarro comportamento è provocato da montate
ormonali che tempestano il rettile.
In genere, una volta deposte le uova lo strano fenomeno sparisce.
ALLEVAMENTO
E’ tra le specie più allevate in cattività in Italia data la facilità di adattamento al nostro clima, dovuta al fatto di provenire da zone caratterizzate da stagioni nette con forti escursioni termiche.
E’ sconsigliato l’allevamento in terrario, essendo animali molto attivi, soprattutto durante il periodo dell’accoppiamento. Si consiglia quindi l’allevamento in giardino, in ampi e robusti recinti che non ne consentano la fuga. Maschi e femmine dovrebbero essere tenuti in rapporto di uno a tre, in quanto i maschi sono molto territoriali e violenti tra di essi. Un maschio sottomesso da un altro potrebbe essere stressato a tal punto da arrivare a non alimentarsi, a non termoregolarsi bene e a perdere l’istinto all’accoppiamento.
E’ importante far si che siano presenti diverse aree nel recinto in maniera tale da lasciare possibilità di scelta all’animale, ad esempio piante, zone ombrose, nascondigli, rifugi e zone che consentano a questi animali di poter trascorrere un importantissimo per la loro salute periodo di letargo, nel periodo che va da novembre a marzo.
Sono animali che non sopportano livelli molto alti di umidità ed è quindi importante fornire zone con substrato permeabile e senza vegetazione, molti allevatori consigliano di creare delle collinette di sabbia che non trattenendo acqua rimangono asciutte.
LETARGO
Vanno fatte svernare in un posto asciutto e fresco tipo garage o cantina con una buona dose di foglie secche come substrato e delle scatole di legno robusto che le contengano.
Nel meridione della penisola lasciatele nei loro recinti e faranno tutto da sole! Attenzione alcuni soggetti (specie quelli della parte meridionale dell’areale di distribuzione) potrebbero, con i forti calori estivi, cercare di estivare interrandosi in un luogo fresco ed umido per qualche settimana.
ACCOPPIAMENTO E RIPRODUZIONE
I maschi non sono particolarmente violenti nei confronti delle femmine e degli altri maschi presenti.
Per la riproduzione è meglio allevare un solo maschio per due o tre femmine e se si hanno più maschi è bene separarli per evitare rivalità e successivi comportamenti di dominanza di un animale forte sugli altri più deboli.
Se fosse possibile separare i due sessi sarebbe meglio per due fondamentali motivi:
1- maschi molto violenti e mordaci potrebbero seriamente ferire le pacifiche femmine;
2- forte spinta riproduttiva causata dall’allontanamento del maschio;
Per una corretta riproduzione si cerchi sempre di accoppiare animali dello stesso paese di origine e nel caso di esemplari il cui pedigree è sconosciuto accoppiarle a quelle morfologicamente più prossime, se non ci fossero fenotipi simili scegliere il meno dissimile e tentare lo stesso sapendo che però la fertilità della nuova coppia scenderà parecchio.
ALIMENTAZIONE
Testudo graeca ibera è vegetariana. La sua dieta è composta da fibre, vitamine, minerali, proteine e acqua che possono essere fatte assumere all’animale tramite la somministrazione di erbe spontanee, verdure e una volta al mese frutta e ortaggi. La dieta dovrebbe essere composta in percentuale da un 90% di vegetali ed il restante 10% da frutta ed ortaggi.
Il miglior modo di alimentare il proprio animale è lasciarlo libero di pascolare in un giardino dove crescono erbe selvatiche, farà tutto da solo.
Una corretta alimentazione è fondamentale per la crescita corretta dell’animale, per non andare incontro a problemi di piramidalizzazione degli scuti e ad altre gravi patologie degli organi interni.
LEGISLAZIONE
Testudo graeca ibera è inserita in Red List, come tutti i rettili del genere Testudo; è protetta dalla Convenzione di Berna allegato II, inclusa nella CITES appendice II e in allegato A del Regolamento dell’Unione Europea 1332/2005, per cui è assolutamente vietato il prelievo in natura e regolamentato l’allevamento e il commercio degli esemplari in cattività.